Dal centro di Rovereto si prende la strada per la Vallarsa e quindi una strada
asfaltata ma un po' stretta verso il rifugno Conizugna.
La strada è in mezzo al bosco e molto piacevole e da un successivo punto panoramico è possibile ammirare la Vallarsa e osservare il prospiciente
forte a.u. Pozzacchio e il massiccio del Pasubio.
Lungo la strada si può notare un cartello che segnala il cimitero di guerra S.Giorgio.
Lasciata la macchina, in pochi minuti per uno splendido sentiero nel bosco,
fiancheggiato da visibilissime trincee e caverne, si arriva al piccolo cimitero S.Giorgio, interamente immerso nel bosco dove, fra le pochissime lapidi, ho notato quella del Sottotenente Mangili Francesco
da Bergamo, del Battaglione Alpini Exilles, caduto a malga Zugna nel 1917.
Successivamente ho ritrovato il nome del Sottotenente Mangili
nel lunghissimo elenco dei Caduti nella lapide fuori della Rocca di Bergamo.
Arrivati al rifugio Zugna si lascia l'auto e ci si incammina per il sentiero che porta verso la cima del Conizugna.
Dopo non molto si arriva ad un bellissimo pianoro dove si possono ammirare i suggestivi resti di un ospedale militare austriaco e di un impianto per la raccolta dell'acqua piovana in una vasta cisterna.
Dal pianoro si può proseguire verso la cima Zugna lungo un sentiero fiancheggiato da numerose caverne per postazioni di artiglieria.
Dallo stesso pianoro parte anche un altro sentiero che porta al Passo Buole
dove si combatté un'aspra battaglia per fermare gli austriaci che salivano dalla Vallarsa con l'intenzione di scendere nella valle dell'Adige per poi dilagare verso la pianura veneta, cosa che non riuscirono mai ad attuare.
Questa battaglia, come tante altre, è descritta in modo mirabile da Gianni
Pieropan, maestro di storia della Grande Guerra e profondo conoscitore di queste montagne, nel suo libro "1916 le montagne scottano".
Al Passo Buole vi è un monumento che ricorda la battaglia e una chiesetta
con lapidi che ricordano un Caduto decorato di medaglia d'oro e la storica
battaglia di arresto alle "Termopili d'Italia". Inoltre si possono osservare alcune caverne e resti di trincee e ex cimiteri di guerra.