FORTE ENNA
Nella zona Valli del Pasubio, val Pòsina, val Leogra ho trovato sulla mia fedele cartina Kompass il classico simbolo della stella a sei punte che indica un forte e per l'esattezza il forte Enna.
Il forte Enna fu costruito dagli italiani intorno al 1910 ed era armato con quattro cannoni calibro 149. Non ho trovato molte altre notizie intorno a questo forte ma presumo che abbia avuto qualche parte nelle battaglie che hanno avuto luogo nelle zone del Passo della Borcola, del monte Majo, del Novegno, del monte Giove e del Priaforà.
Io sono andato a visitarlo percorrendo da Rovereto la val Terragnolo, il Passo della Borcola, Pòsina e il piccolo comune di S. Caterina.
Dal passo S. Caterina parte la ex strada militare sterrata che porta al forte sull'omonimo monte Enna.
Il forte sembra sul punto di essere inghiottito dal folto bosco che lo circonda e che non permette all'occhio di spaziare intorno, comunque la visita all'ex forte è stata come al solito interessante.
MONTE CIMONE DI ARSIERO
Il Monte Cimone si trova proprio sull'ultima propaggine dell'altopiano di Tonezza, a picco sulla val d'Astico e domina gli abitati di Arsiero, Velo d'Astico e Piovene Rocchetta, con vista sulla tanto agognata (da parte degli austro ungarici) pianura veneta.
Di fronte ha l'estremo lembo meridionale dell'Altopiano dei Sette Comuni
con il glorioso Monte Cengio e buona vista sul forte Corbin, mete di una prossima visita.
Le vicende belliche che hanno interessato il Monte Cimone si possono così brevemente riassumere:
il Monte, che era in mani italiane, venne conquistato dagli austro-ungarici durante l'offensiva denominata Strafexpedition del maggio 1916;
nel luglio 1916 venne riconquistato dagli italiani con un'ardita impresa alpinistica e nel settembre 1916 ancora dagli austriaci che fecero saltare la cima del Monte con una mina sotterranea, seppellendo buona parte della guarnigione italiana.
Il Sacrario, che è visibilissimo da molta distanza, si raggiunge agevolmente dall'abitato di Tonezza in auto fino a un vasto piazzale, e poi a piedi per un sentiero nel bosco.
FORTE RATTI
Alla fine della val d'Astico, in località Barcarola, sono andato a visitare i resti del forte Ratti, raggiungibile facilmente a piedi dalla strada.
Il forte Ratti era la classica "Tagliata" che aveva il compito di proteggere la strada che passa alcune decine di metri sotto il forte.
Il forte fu bombardato pesantemente dai grossi calibri austriaci durante la Strafexpedition e quindi occupato e non ebbe parti di rilievo nel prosieguo del conflitto.
Ciò che resta del forte si presenta abbastanza male, ma per me la cosa più interessante è la stradina sterrata che porta al forte, costellata di numerose caverne anche profonde e collegate fra loro e decorate da magnifiche lapidi commemorative ad opera del reparto Zappatori del 35 Reggimento di Fanteria. È curioso come gli Zappatori dei vari reparti ci tenevano a lasciare la loro firma sopra le innumerevoli opere su cui avevano lavorato; di simili lapidi ne ho trovate parecchie, specialmente nelle zone di montagna.
